PEC valida in tutta Europa: le novità

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La PEC -acronimo di Posta Elettronica Certificata- è considerata alla pari di una raccomandata con ricevuta di ritorno, funziona in modo molto simile alla tradizionale casella di posta elettronica e soddisfa i requisiti previsti dal Regolamento elDAS per il servizio elettronico di recapito certificato (SERC). 

La differenza sostanziale tra un’email PEC e una tradizionale sta nel fatto che la prima garantisce una maggiore sicurezza poiché il contenuto di una mail di Posta Elettronica Certificata è sempre protetto e né il messaggio né gli allegati possono essere modificati durante la trasmissione. In aggiunta, su tutti i messaggi vige un vincolo di segretezza come quello riconosciuto dalla Costituzione per la corrispondenza normale.

In Italia il sistema PEC è regolamentato dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e consente di inviare messaggi di posta elettronica con lo stesso valore legale di una classica raccomandata A/R, garantendo così la prova e l’invio della consegna.

Obbligatoria per enti della Pubblica Amministrazione, imprese individuali e liberi professionisti, oggi la PEC presenta un limite: può essere utilizzata solo in Italia. Tuttavia, la situazione sta cambiando e lo scorso giugno è stato fatto un passo in avanti nella definizione della PEC come mezzo di comunicazione certificata valido in Europa.

La Posta Elettronica Certificata, utilizzata in maniera diffusa e consolidata, consente l’invio di e-mail conferendo valore legale al processo di consegna dei messaggi e fornendo al mittente la documentazione elettronica (ricevute) attestante l’invio e la consegna di documenti informatici.

Per legge un messaggio di PEC ha la stessa validità di una raccomandata con ricevuta di ritorno e certifica:

  • l’avvenuto invio di un documento informatico da parte del mittente;
  • l’avvenuta ricezione dello stesso documento da parte del destinatario;
  • i riferimenti temporali della trasmissione.

Ma, allo stato attuale, il servizio PEC non certifica l’identità di mittente e destinatario.

Da oggi, grazie allo Standard ETSI (che definisce le caratteristiche tecniche di tutte le telecomunicazioni, comprese quelle via e-mail, in Europa) ed al Regolamento eIDAS (che fornisce la normativa comune a tutta Europa per i cosiddetti “servizi fiduciari” ed i mezzi di identificazione elettronica) la Posta Elettronica Certificata si adegua agli standard europei implementando due requisiti fondamentali:

  1. la garanzia nell’identificazione del titolare della casella e quindi attendibilità di mittente e destinatario;
  2. un più elevato livello di sicurezza per l’utilizzo del servizio.

Questo grazie al riconoscimento tramite SPID, Firma Digitale, CNS o CIE ed alla verifica in 2 passaggi, due semplici procedure che in pochi minuti ed in modo completamente gratuito rendono la casella PEC conforme ai nuovi standard europei.

PEC Europea: cosa devo fare per adeguarmi ?

Per poter utilizzare la tua casella PEC in Europa, sarà necessario effettuare questi passaggi:

  1. Riconoscimento certo dell’utente titolare della PEC
  2. Attivazione della verifica in due passaggi

Riconoscimento titolare

Per poter procedere con la sessione di riconoscimento, l’utente titolare della casella PEC dovrà possedere quanto segue:

  • Casella PEC e relativa password
  • Telefono Cellulare
  • Documento d’identità in corso di validità
  • Codice Fiscale
  • Utilizzo di uno strumento di identificazione

Gli strumenti di identificazione che potranno essere utilizzati dal titolare della casella per renderla valida in Europa sono:

  • SPID di livello 2 con credenziali d’accesso
  • Firma Digitale
  • CIE
  • TS-CNS
  • Webcam

Verifica in due passaggi
La verifica in due passaggi (2FA) è un livello di sicurezza aggiuntivo nel processo di autenticazione dell’account, che ha l’obiettivo di tutelare ulteriormente la casella PEC Europea dagli accessi non autorizzati attraverso un secondo passaggio.

Una volta attivata, l’utente per poter accedere all’interno della PEC Europa dovrà effettuare questi passaggi:

effettuare il login inserendo il nome della PEC e la relativa password
autorizzare l’accesso attraverso una notifica PUSH su APP oppure tramite l’inserimento di una password OTP per accedere

NB. L’identificazione del titolare è un passo obbligatorio per rendere la PEC valida in Europa

Quindi possiamo affermare che la PEC Europea, permetterà di scambiare le comunicazioni con valore legale e probatorio in tutta Europa e certificherà l’identità certa del mittente e del destinatario, requisito fondamentale per il futuro digitale.

Dal momento in cui entrerà in vigore il nuovo sistema, tutti i titolari delle caselle PEC esistenti e delle caselle PEC che verranno attivate, per poter continuare ad utilizzare il servizio, saranno obbligati ad effettuare il riconoscimento del titolare della PEC, requisito fondamentale per poter adeguare la PEC esistente al sistema della PEC Europea.

In qualità di Partner Aruba per la fornitura di servizi web, vi segnaliamo questo link utile per l’adeguamento alla normativa europea.

Per qualsiasi necessità sul web (email, pec, domini personalizzati, ecc.) potete contattarci su info@mediacentercube.it

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Provvedimento Agenzia delle Entrate: Lotteria Istantanea

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Con provvedimento datato 18 gennaio 2023, l’Agenzia delle Entrate ha approvato le specifiche tecniche RT – versione 11   e disposto che entro il 2 ottobre 2023 i modelli di Registratori Telematici e di ServerRT, nonché la procedura web messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, siano aggiornati e configurati al fine di consentire la partecipazione alla lotteria ad estrazione istantanea.

Gli aggiornamenti dei modelli dei dispositivi – che dovranno essere realizzati entro il 2 ottobre 2023 – permetteranno di generare il codice bidimensionale QR-Code da riportare nel documento commerciale ai fini della partecipazione della lotteria istantanea.

Per ogni eventuale approfondimento, La invitiamo a leggere il documento ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.

Lotteria istantanea:
il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate

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Comunicazione di fine anno

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Gentile Cliente,

desideriamo porgerLe i nostri migliori auguri per un felice Natale e per un sereno 2023.

Con l’occasione Le ricordiamo che i nostri uffici resteranno aperti e i servizi di assistenza tecnica saranno sempre garantiti con la sola eccezione dei giorni 23 e 30 dicembre durante i quali si osserverà il seguente orario: 09,00 – 13,00

Si comunica inoltre che in ossequio alle disposizioni di legge vigenti, nell’esercizio 2021 la MediaCenterCube s.r.l. ha beneficiato di sovvenzioni e/o aiuti e/o vantaggi facenti parte degli aiuti di stato, per il dettaglio dei quali si rimanda a quanto già pubblicato nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato.

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La scelta del dominio: .it o .com?

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Anche tu hai deciso di aprire un sito web e non sai se scegliere un dominio con estensione .it o .com?

Sappi che non sei solo!

Insieme alla scelta sul piano di hosting di qualità e sul nome di dominio vincente, quella sull’estensione di dominio (o dominio di primo livello) è una decisione che attanaglia molte persone che si affacciano al mondo del web. Esistono centinaia di estensioni tra cui scegliere, ma nella maggioranza dei casi si tratta di optare per una delle due opzioni più quotate in Italia: dominio .it o dominio .com.

La scelta dell’estensione costituisce il primo passo nella creazione di un sito web o nella creazione di un e-commerce. Il dominio rappresenta il brand della tua azienda, cioè la tua presenza online e, come tale, richiede una attenta valutazione. Prima di capire se è meglio selezionare una estensione .it o una .com, vediamo insieme cos’è una estensione e tra quali tipologie è puoi scegliere.

Cos’è un dominio di primo livello

Considerando il tuo servizio di hosting come la casa del tuo sito web, il dominio può essere paragonato all’indirizzo che ti permette di rintracciare il sito stesso.

Un dominio può essere composto da due o più livelli, il dominio di primo livello è la desinenza di un dominio, la sua parte finale. Più semplicemente, è la parte che segue l’ultimo punto (.org, .net, .uk etc.), la cosiddetta estensione.

Esistono numerose tipologie di domini di primo livello o top level domain (TLD), ciascuna delle quali ha delle caratteristiche e delle regole di registrazione ben precise, a seconda della normativa del registro di riferimento. Quale estensione registrare dunque per il proprio sito internet o per quello della propria azienda?

Caratteristiche dei dominio .com

L’estensione .com, sigla di commercial, è un gTLD (generic Top Level Domain), ovvero un dominio di primo livello generale. Questa definizione indica una estensione che non ha un collegamento territoriale ben preciso, ma è appunto generale.

L’estensione .com è la più utilizzata al mondo ed è una delle più longeve (con .edu, .gov, .mil, .net, .org e .arpa), essendo stata introdotta fin dalla creazione del Sistema dei Nomi a Dominio (DNS) nel 1985.

La registrazione del .com, un tempo limitata alle sole attività commerciali, è ora aperta a tutti e non richiede la residenza di una nazionalità specifica. Nonostante ciò, il .com è ancora comunemente ritenuto come ideale per le attività commerciali, nonostante si presti benissimo ad essere adottata anche come soluzione per siti privati o blog.

Caratteristiche dei dominio .it

L’estensione .it, a differenza di quella .com, non è un gTLD ma un ccTLD (country code Top Level Domain), cioè una estensione che fa riferimento ad uno specifico territorio, in questo caso a quello italiano.

Si tratta di una estensione che può essere registrata sia da aziende che da organizzazioni o privati, secondo la normativa prevista dal registro dei domini .it.. Secondo le disposizioni in vigore, un numero illimitato di domini .it può essere registrato da chiunque sia maggiorenne e abbia cittadinanza, residenza o sede nei paesi dello Spazio Economico Europeo (SEE), nello Stato del Vaticano, nella Repubblica di San Marino e nella Confederazione Svizzera.

È meglio scegliere un dominio .it o .com?

Cosa è meglio scegliere, dunque, quando si vuole acquistare un dominio: .it o .com? In realtà non esiste una risposta esatta, ma varia in base al progetto web da sviluppare.

QUANDO VIENE SCELTO IL DOMINIO .COM

Tendenzialmente, possiamo notare come l’estensione .com è spesso usata da aziende che hanno un bacino di clienti che supera i confini nazionali o da imprese che non hanno bisogno di identificarsi con uno specifico territorio. Viene comunemente utilizzato per rivolgersi a una clientela internazionale tramite siti web multilingua o in inglese. Tuttavia, come abbiamo visto, il .com può essere registrato senza problemi anche da una piccola azienda locale.

QUANDO VIENE SCELTO IL DOMINIO .IT

L’estensione .it, invece, è solitamente registrata per sviluppare progetti che fanno della connessione con il territorio italiano uno dei propri punti di forza. Si tratta di realtà che non hanno una particolare propensione all’espansione fuori dai confini nazionali, orientata al raggiungimento di una clientela proveniente da diverse parti del mondo.

Il dominio di primo livello .it può però essere registrato tranquillamente anche per supportare progetti con respiro internazionale. È molto utilizzato, ad esempio, da attività che, pur avendo una clientela internazionale, fanno del Made in Italy il proprio vanto (es. e-commerce di cibo, vestiti etc.).

LA SCELTA MIGLIORE PER LA SEO

I TLD registrabili sono numerosi ed aumentano ogni anno, ci sono nuovi domini di ogni tipo dedicati a diverse attività, commerciali e non. Di fronte a questa crescita continua, è lecito chiedersi come Google tratti tutte queste estensioni dal punto di vista del posizionamento sul proprio motore di ricerca.

In molti ritengono che un dominio con estensione .it possa posizionarsi meglio rispetto ad un .com tra i risultati in lingua italiana o per ricerche effettuate in Italia. È una convinzione fin troppo diffusa, ma che smentisce Google stessa con questa dichiarazione: “Overall, our systems treat new gTLDs like other gTLDs (like .com & .org). Keywords in a TLD do not give any advantage or disadvantage in search”. (Nel complesso, i nostri sistemi trattano i nuovi gTLD come altri gTLD (come .com e .org). Le parole chiave in un TLD non danno alcun vantaggio o svantaggio nella ricerca)

Sfatato il mito, dunque: scegliere un .it o un .com non inciderà minimamente sul posizionamento del tuo sito web, non c’è alcun vantaggio SEO legato alla scelta del TLD.

Conclusioni

In ogni caso, è fortemente consigliata la registrazione di più estensioni per lo stesso nome di dominio. Questa attività potrebbe esserti molto utile in futuro, anche in termini di brand protection. Costruisci il tuo sito web su un solo dominio e utilizza le altre estensioni registrate per effettuare un redirect (reindirizzamento) verso quello. Digitando l’url con una delle estensioni da te registrate per lo stesso nome a dominio, l’utente verrà reindirizzato sempre verso il tuo sito web.

Se hai delle motivazioni che ti spingono a legare il tuo progetto web al territorio italiano, quindi, il nostro consiglio è quello di registrare una estensione .it. Al contrario, se non hai queste esigenze scegliere un dominio .it o .com sarà indifferente.

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Mago4 rel. 3.6.1

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Zucchetti ha recentemente rilasciato la versione 3.6.1 di Mago4 che apporta al gestionale migliorie (per le aree Fatturazione Elettronica, Magazzino, Gestione Punto Vendita, Area Manufacturing, CADI) e corregge errori (per le aree Commerciale, Logistica, Fatturazione Elettronica, Magazzino, Gestione Punto Vendita, Wms Mobile, Percipienti, Taskbuilder Framework, MailConnector, Ambiente di sviluppo TaskBuilder, Documenti e Procedure Produzione, Produzione, Warehouse Management System, Wms Mobile).

Per l’installazione della nuova versione di Mago4 è richiesta una comunicazione di interesse, così da definire un appuntamento con il nostro personale tecnico, contattandoci all’indirizzo email sviluppo@mediacentercube.it

 

IMPORTANTE
Ricordiamo che con la versione 3.0 non sono più supportati i Sistemi Operativi Windows 7 per i client e Windows Server 2008 per i server. Prima dell’aggiornamento di Mago4, dunque, si rende necessario l’upgrade a versioni successive di tali sistemi operativi.

Siamo a disposizione per fornire supporto commerciale e tecnico in tal senso. Sarà sufficiente contattarci scrivendo a info@mediacentercube.it

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Chiusura Estiva Uffici Media Center cube

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Gli uffici resteranno chiusi per ferie
da lunedì 15 a venerdì 19 agosto compresi

Gentile Cliente,

durante le ferie aziendali gestiremo la nostra assistenza tecnica con le modalità che ti indichiamo di seguito.

Il servizio sarà garantito per i soli problemi bloccanti (es. impossibilità di accedere al programma…)

In questi 5 giorni gestiremo soltanto le segnalazioni in arrivo all’indirizzo info@mediacentercube.it aventi la dicitura “problema bloccante” nell’oggetto dell’email.

Riprenderemo normalmente l’attività di consulenza e assistenza telefonica da lunedì 22 agosto 2022.

Grazie per la tua attenzione!
Buona estate e buone ferie.

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Mago4 rel. 3.6

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Zucchetti ha rilasciato lo scorso 5 luglio la versione 3.6 di Mago4 che apporta al gestionale migliorìe (per le aree Commerciale, Logistica, Magoecommerce, Fatturazione Elettronica, Magazzino, Msh – Mago Service Hub, Acquisti, Gestione Punto Vendita, Vendite, Agenti, Integrazione con Zucchetti Tesan, Warehouse Management System, Wms Mobile, Cgm, Reporting Cloud, Anagrafiche, Contabilità, Gestione Partite, Percipienti, Framework, Reporting Studio, Problematiche Sistemistiche, Area Manufacturing, Distinta, Cicli e Anagrafiche, Mrp, Documenti e Procedure Produzione, Integrazioni con Modulo Retail) e corregge errori (per le aree Area Commerciale / Logistica, Magoecommerce, Fatturazione Elettronica, Magazzino, Msh – Mago Service Hub, Ordini, Acquisti, Gestione Punto Vendita, Vendite, Integrazione con Zucchetti Tesan, Warehouse Management System, Wms Mobile, Cgm, Area Amministrativa / Contabile, Contabilità, Gestione Partite, Contabilità Analitica, Tbf Gestione Documentale, Taskbuilder Framework, Reporting Studio, Reporting Studio Run Time, Area Manufacturing, Distinta, Cicli e Anagrafiche, Configuratore, Costificazione (Prev. e Cons.), Mrp, Documenti e Procedure Produzione, Integrazioni con Modulo Retail, Conto Lavoro, Varianti, Produzione e Wms Mobile, Visibilità, Integrazione con Infinity).

Per l’installazione della nuova versione di Mago4 è richiesta una comunicazione di interesse, così da definire un appuntamento con il nostro personale tecnico, contattandoci all’indirizzo email sviluppo@mediacentercube.it

 

IMPORTANTE
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La gestione delle autofatture con Mago4

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Dal prossimo 1° luglio, come da Legge di Bilancio 2022, si rende obbligatoria la trasmissione al Sistema di Interscambio (SdI) dell’autofattura relativa sia al “Reverse Charge interno” che al “Reverse Charge esterno” (intracomunitario ed extracomunitario).

In tal senso sono stati previsti una serie di aggiornamenti per adeguarsi a tale normativa. Per i clienti che utilizzano Mago4 questo significa essere almeno alla release 3.4 o ad una versione successiva.

Per verificare in autonomia la sua attuale versione di Mago4 può, dal menu principale, seguire i seguenti passaggi:

 

  • Cliccare sull’icona a forma di “omino” – in alto a destra – poi su “Impostazioni”:
  • Cliccare su “Informazioni Prodotto” e individuare la voce “Versione Installazione”:

Qualora la sua versione sia antecedente alla 3.4.0 e sia interessato alla gestione delle autofatture, è richiesta una comunicazione di interesse, così da definire un appuntamento con il nostro personale tecnico, contattandoci all’indirizzo email sviluppo@mediacentercube.it

Per sapere cosa è stato previsto in Mago4 e verificare le nuova funzionalità, è a sua disposizione la Guida alla gestione delle autofatture che potrà essere richiesta inviando una mail a info@mediacentercube.it.

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Guida alla gestione delle autofatture

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GUIDA ALLA GESTIONE DELLE AUTOFATTURE

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Introduzione

In questa guida vediamo come si possono trasmettere i tipi documento AutoFattura, ossia quei documenti che oltre all’integrazione dell’iva, necessitano dell’emissione di un documento di vendita:

  • TD17 AUTOFATTURA PER ACQUISTO SERVIZI
  • TD19 AUTOFATTURA PER ACQUISTO DI BENI EX ART. 17 C.2 D.P.R. 633/72
  • TD20 AUTOFATTURA PER REGOLARIZZAZIONE E INTEGRAZIONE DELLE FATTURE (EX ART. 6 COMMI 8 E 9-BIS D. LGS. 471/97 O ART. 46 C.5 D.L. 331/93)
  • TD21 AUTOFATTURA PER SPLAFONAMENTO
  • TD22 ESTRAZIONE BENI DA DEPOSITO IVA
  • TD23 ESTRAZIONE BENI DA DEPOSITO IVA CON VERSAMENTO DELL’IVA

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Attivazione della gestione

La gestione delle AutoFatture è un flusso che consente di inviare alcuni tipi di Fatture Elettroniche.
Per utilizzare le funzionalità delle AutoFatture è necessario:

  • sottoscrivere il servizio DH Zucchetti per la Fatturazione Elettronica che consentirà in Mago di poter impostare nei Parametri Comunicazioni Digitali il parametro Use Fatelweb necessario
  • attivare in Console di Mago il modulo Comunicazioni Digitali
  • possedere già in gestione i moduli Contabilità e Vendite
  • attivare il servizio ESP
  • gestire il servizio in modalità asincrona

Durante l’aggiornamento alla nuova versione, saranno importati alcuni default che consentiranno di poter gestire le AutoFatture con solo alcuni semplici passi di configurazione :

  • causali contabili utilizzate per le registrazione contabili dell’AutoFattura (documento emesso)
  • modelli contabili utilizzati per la registrazione contabile dell’AutoFattura (documento emesso)
  • modelli contabili utilizzati per la registrazione contabile del documento ricevuto con impostazione AutoFattura
  • codici IVA che non partecipano al Volume d’Affari

Gli obbiettivi di questi dati preconfigurati saranno quelli di lasciare aperto il debito verso il fornitore per l’importo effettivo del documento originale; azzerare il credito sorto con l’inserimento del movimento di vendita; non incrementare il credito v/clienti che sarebbe un credito verso l’azienda e necessiterebbe di una gestione del partitario/scadenziario verso l’azienda stessa; azzerare il saldo del conto transitorio utilizzato in contropartita nella vendita; neutralizzare il credito IVA con il debito IVA di pari importo; non incrementare il volume d’affari dell’Azienda.
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Operazioni preliminari

Vediamo quali operazioni sono necessarie per generare le Autofatture.

Occorre censire nell’apposito campo Cliente dei dati Principali dell’anagrafica azienda, il cliente che sarà utilizzato come cessionario dei documenti di AutoFattura, essendo questo cliente, l’azienda stessa di Mago, quindi i dati anagrafici dovranno essere gli stessi dell’anagrafica Azienda e dovranno per lo più corrispondere ai dati anagrafici censiti nella piattaforma del Digital Hub per la gestione della Fatturazione Elettronica.

Occorre istituire dei registri IVA dedicati per questa gestione, possibilmente uno per segno (Fatture e Note di Credito)

Si consiglia inoltre di identificare questi registri, impostato un apposito suffisso (es.: /AU), nei Numeratori dei Registri IVA

Nei Codici di Default Vendite per Utente occorrerà definire i default che saranno utilizzati per registrare i movimenti delle AutoFatture :

  1. Registri IVA
  2. le Causali contabili
  3. Modelli contabili
  4. la Contropartita Ricavo
  5. la Contropartita conto IVA transitorio

Per consentire la generazione automatica del documento di AutoFattura si consiglia di definire nei Parametri Vendite il codice articolo, che sarà utilizzato per definire i dettagli del documento.
Se l’articolo non sarà definito, il documento sarà generato con una riga di tipo Servizio, con la descrizione AutoFattura

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Flusso di lavoro

La gestione delle AutoFatture inizierà il suo flusso dai Documenti Ricevuti Contabili.

Se il modello contabile prevedrà la gestione dell’AutoFattura, negli Altri Dati dei Documenti Ricevuti, sarà impostata automaticamente l’opzione Genera AutoFattura che inizializzerà tutto l’iter di creazione del documento AutoFattura.

L’intero flusso delle AutoFatture di Mago, con i movimenti contabili derivati, è rivolto alla gestione delle AutoFatture nel caso in cui l’utente voglia assolvere l’IVA in liquidazione. Attualmente, quindi non sono previsti automatismi per le casistiche dell’IVA assolta in F24 con versamento erariale.

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Registrazione in Contabilità

IL MODELLO CONTABILE AUTOFATTURA

La gestione delle AutoFatture è in forte dipendenza dalla configurazione del modello contabile.
Questo infatti dovrà essere definito di tipo Autofattura, impostando l’apposita spunta AutoFattura nella scheda Dati IVA(nei modelli forniti di default per le AutoFatture, l’impostazione sarà già definita)

Nella scheda Comunicazioni Digitali, sarà possibile definire il Tipo Documento AutoFattura, se impostato per i modelli di tipo vendita, questo tipo documento sarà proposto in fase di generazione del Documento Elettronico.

Impostando la spunta AutoFattura e un Tipo Revese Charge diverso da Non Gestito, sarà possibile inoltre gestire la casistica dell’autofattura ex Art 6, comma 9-bis, del d. lgs. n. 471/1997, provvedendo quindi alla regolarizzazione e all’assolvimento dell’imposta, mediante inversione contabile trasmettendo allo SDI:

  1. un tipo documento TD20 AutoFattura indicando l’imponibile e il sottocodice della Natura N6 relativo al tipo di operazione cui si riferisce l’AutoFattura;
  2. un tipo documento TD16 Integrazione con l’indicazione della relativa imposta.

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IL DOCUMENTO CONTABILE RICEVUTO

Per generare il documento Autofattura, occorrerà registrare il documento ricevuto dal fornitore o quello che si avrebbe dovuto ricevere dal fornitore.
Con un Modello Contabile dedicato alle Autofatture, il documento ricevuto dopo il suo salvataggio, sarà in grado di generare e di collegare a sè stesso l’AutoFattura. Dopo la generazione del partitario al salvataggio, nella barra degli strumenti, si abiliterà un bottone  Azioni  Genera AutoFattura che aprirà una finestra per la definizione delle impostazioni per generare l’AutoFattura.

Nel documento contabile ricevuto, oltre all’impostazione per la generazione dell’AutoFattura, negli Altri Dati, sono stati aggiunti i campi Riferimenti Esterni AutoFattura/Integrazione e Data Estrazione di Deposito. Il primo campo è utile per indicare alcuni dati che popoleranno il file di Fatturazione Elettronica nel tag Dati Fatture Collegate (2.1.6), la nuova data invece, consentirà di gestire la casistica dei tipi documento di Integrazione e AutoFatture per le Estrazioni di Deposito, le quali necessitano di valorizzare la data del documento con quella di estrazione (che può essere diversa da quella del documento ricevuto).

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LA FINESTRA DI GENERAZIONE AUTOFATTURA

In questa finestra, alcuni campi potranno essere già valorizzati con le proposizioni dei codici di default vendite e con i valori presenti nel modello contabile utilizzato:

  • Registro IVA: proposto con il default parametrizzato nel Registro IVA presente nei Codici di Default Vendite per AutoFatture o AutoNote di Credito, a seconda del segno del modello utilizzato e tendina per la scelta dei Registri IVA attivi, di tipo vendita ;
  • Modello contabile: proposto con il default parametrizzato nel Modello Contabile nei Codici di Default Vendite per AutoFatture o AutoNote di Credito, a seconda del segno del modello utilizzato, e tendina per la scelta de modello contabile con tipo Operazione vendite, di tipo Autofattura e con segno corrispondente al modello utilizzato per il documento ricevuto
  • Numerazione Automatica, opzione che consentirà di gestire la numerazione seguendo i numeratori o consentono all’utente di inserire il numero in modo manuale
  • Numero Documento, valorizzato secondo i numeratori o manualmente a seconda dell’impostazione Numerazione Automatica
  • Data Documento, sarà la data del documento di vendita AutoFattura, che di default sarà proposta con la data documento del documento ricevuto e in caso di Tipo Documento Estrazione di Deposito (TD22-TD23) valorizzato con la data estrazione deposito;
  • Tipo AutoFattura: con la tendina per la scelta del Tipo Documento per Fatturazione Elettronica IT , valorizzato con Tipo documento AutoFattura presente sul modello contabile di Tipo AutoFattura; oltre ai documenti di tipo autofattura (TD17 Integr./Autof. Servizi Esteri, TD19 Integr./Autof. Beni Art.17, TD20 Autof. Regolariz./Integr., TD21 Autof. Splafonamento, TD22 Estrazione Deposito,TD23 Estrazione Deposito con IVA) nella tendina saranno presenti anche i tipi documenti ordinari TD04 Nota di Credito e TD05 Nota di Debito per permettere la gestione delle variazioni dei documenti autofattura TD20-TD21.

Lanciando la generazione mediante il bottone Esegui  Azioni della barra inferiore della finestra di generazione, dopo alcuni controlli e richieste di conferma, il documento AutoFattura sarà generato, sì dovrà quindi procedere al salvataggio del documento ricevuto di origine e si verrà invitati ad un controllo del documento di AutoFattura appena generato, reperibile direttamente dal pannello dei Riferimenti Incrociati del documento, origine del documento di Autofattura.

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Il Documento AutoFattura e AutoNota di Credito

Cliccando sul riferimento incrociato Autofattura del documento ricevuto, si aprirà il documento di AutoFattura o AutoNota di Credito a seconda del segno del modello del documento di origine. Il documento di AutoFattura nella sua testa mostrerà il cliente che sarà il cessionario/committente valorizzato con il cliente impostato nell’anagrafica azienda e il fornitore che sarà il cedente/prestatore valorizzato con il fornitore del documento ricevuto di origine.

Nel documento i campi gestiti saranno nettamente ridotti rispetto ad un normale documento di vendita, infatti non ci sarà alcuna gestione riferita a pagamenti, magazzino, agenti, sconti, trasporti, cassa e ritenute.

Il documento AutoFattura sarà generato sulla base del documento ricevuto, l’utente però potrà apportare delle modifiche sotto la sua responsabilità. Andando in modifica del documento, potrà quindi inserire delle note, modificare/impostare il tipo documento Autofattura e gestire le casitiche di autofattura che necessitano di modificare il castelletto (ad es. Natura IVA N6.X ex Art 6, comma 9-bis, del d. lgs. n. 471/1997 e natura IVA N3.5 Plafond)
Il documento AutoFattura generato, potrà essere stampato con l’apposita funzione standard degli altri documenti di Mago. Il fincato del documento, se presente la gestione archiviazione documentale con DMS, verrà automaticamente generato e allegato al documento AutoFattura e al file di Fatturazione Elettronica, sulla base della scelta eseguita sul parametro File Allegati Automaticamente dei Parametri Comunicazioni Digitali.
Sarà possibile gestire gli allegati qualora non si utilizzi il modulo DMS, selezionandolo tra quelli presenti nella cartella locale o di rete che è stata impostata nel campo Percorso Documenti Allegati.

A tale proposito si ricorda che è necessario che la cartella selezionata sia configurata per essere raggiunta sia dai client Mago sia del servizio ESP: in assenza di queste condizioni i documenti potrebbero non essere inviati al Digital HUB, in quanto impossibile collegare gli allegati selezionati.

Per la gestione delle AutoFatture sono stati aggiunti in Mago due nuovi documenti, che sono presenti a menù in Vendite | Documenti di Vendita | AutoFatture | AutoFatture/ AutoNote di Credito |AutoNote di credito.
Questi documenti saranno corredati di alcune stampe di controllo, che naturalmente mostreranno le informazioni relative all’AutoFattura e quindi al cedente/prestatore, che sarà il fornitore dei beni e dei servizi autofatturati.

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VARIAZIONI DEI DOCUMENTI AUTOFATTURE

Dal punto di vista normativo la gestione delle variazioni delle AutoFatture differisce in maniera significativa rispetto a quella prevista per le variazioni delle fatture attive ordinarie: per alcuni Tipi Documenti le variazioni di AutoFatture dovranno essere inviati nuovi file con gli stessi tipi documenti della fattura di origine(con importi con variazione di segno +/-), per altri imvece, le variazioni dovranno essere inviate con gli appositi tipi documento di variazione a seconda del segno.
L’utente quindi prima di generare una Nota di Credito o una Nota di Debito di tipo AutoFattura, dovrà tenere presente di quale tipo documento sta effettuando la variazione:

Se il documento originale di AutoFattura era un TD17, TD19, TD22, TD23, la sua variazione (AutoFattura per la Nota di Debito o AutoNota di Credito dovrà essere eseguita con lo stesso tipo documento, il programma verificherà oltre al segno sulle righe del castelletto, anche quello presente nel modello contabile e se sarà negativo verrà riportato negli importi dell’xml.

Se il documento originale di AutoFattura era un TD20 o un TD21, le variazioni dovranno essere inviate dall’utente con gli appositi tipi documento di variazione TD04 Nota di Credito o TD05 Nota di Debito, in questo casi le regole applicate per il segno saranno quelle previste per i tipi documenti ordinari, pertanto l’xml della fattura Elettronica AutoNota di Credito TD04, sarà generata con importi positivi e l’ AutoFattura Nota di Debito sarà generata seguendo il segno sulle righe del dettaglio del documento.

Si ricorda che la variazione effettiva di un documento sarà in dipendenza degli stati di testa del documento AutoFattura, quindi ad esempio, in ‘bozza non inviata’ sarà consentita ogni modifica (previo rilascio di avvertimento) e l’eliminazione, per gli altri stati varranno le regole di modifica della fatturazione elettronica attiva.

Negli stati in cui il documento Autofattura non sarà eliminabile o modificabile, la rigenerazione del documento dal documento contabile di origine non sarà consentita, quindi se l’utente tenterà una nuova generazione, sarà avvertito con un messaggio e la procedura di generazione autofattura non proseguirà nel suo iter normale e NON verrà aperta la finestra generazione Autofattura.

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GENERAZIONE AUTOFATTURE CON INTERVENTO DELL’UTENTE NECESSARIO

Come per gli altri casi in cui vi è corrispondenza del castelletto IVA tra Autofattura e Documento Ricevuto, la generazione seguirà il nomale iter dal documento ricevuto.
Una voltà generato il documento, l’utente dovrà entrare in modifica dell’Autofattura, confermando gli avvertimenti relativi alla modifica del documento e scegliere il codice iva (Esente/Non Imponibile) appropriato. In tutti questi casi, il codice IVA scelto avrà aliquota zero e avrà una Natura IVA, modificando il codice IVA, l’imposta ricaricata nel documento ricevuto per Inversione Contabile naturalmnte non sarà presente, pertanto si riceverà un messaggio che avvertirà della differenza tra i due castelletti Attenzione: Il castelletto differisce da quello del documento ricevuto di origine. Questo messaggio, in queste casistiche dovrà essere ignorato.

Plafond Natura IVA N3.5
Il codice Natura N3.5 dovrà essere adoperato dal Cessionario esportatore abituale che utilizza il plafond nelle seguenti AutoFatture:

  • Tipo Documento TD19, autofattura per acquisto di beni Esx art.17 c.2 DPR 633/72
  • Tipo Documento TD23, estrazione beni da Deposito IVA introdotti ai sensi dell’articolo 50, comma 4, lett. c) del d.l. n. 331/93

Reverse Charge Natura IVA N6.X

Il codice Natura N6.X dovrà essere usato nel caso di omessa fattura da parte del cedente/prestatore o di ricezione di una fattura irregolare (Art 6, comma 9-bis, del d. lgs. n. 471/1997), nel tipo documento TD20, indicando l’imponibile e il sottocodice della Natura N6 relativo al tipo di operazione cui si riferisce l’AutoFattura.

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Invio del Documento Elettronico AutoFattura

L’invio del documento elettronico di AutoFattura sarà possibile, nelle condizioni di attivazioni elencate nel paragrafo Attivazione delle gestione, dai documenti di AutoFattura e da una procedura dedicata per la trasmissione massiva.

 

FUNZIONI COMUNICAZIONI DIGITALI

Nella barra degli strumenti dei documenti di AutoFattura quindi si attiverà il bottone Funzioni (Funzioni Comunicazioni Digitali) FatturaElettronica, il riquadro Fatturazione Elettronica Possibili Stati del Documento, la finestra Event Viewer apribile dal riquadro fatturazione Elettronica e la sotto-scheda Comunicazioni Digitali nella scheda Altri Dati.

Al bottone FunzioniFatturaElettronica è associato un menù a tendina, in questa si troveranno le seguenti voci:

Invia con la quale è possibile effettuare l’invio del documento
Rinvia con la quale è possibile effettuare nuovamente l’invio del documento per i documenti Scartati o Rifiutati.
Allegati con la quale è possibile gestire gli allegati all’invio elettronico del documento.
Elimina da Digital HUB con la quale è possibile eliminare il documento dal portale Digital Hub (compatibilmente con lo stato del documento).
Apre Portale Digital HUB con la quale è possibile aprire il portale Digital HUB per accedervi in modo manuale.
Esegue Preview (Completo) con la quale è possibile eseguire l’anteprima del documento, utilizzando il foglio di stile Ministeriale.
Esegue Preview (Semplificato) con la quale è possibile eseguire l’anteprima del documento, utilizzando il foglio di stile Semplificato (Assosoftware).

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RIQUADRO FATTURAZIONE ELETTRONICA

Il riquadro Fatturazione Elettronica Possibili Stati del Documento è visibile nella parte destra della testa dei documenti.
Per dettagli circa lo stato del documento si veda Stati del Documento

 

FINESTRA EVENT VIEWER

La finestra Event Viewer viene visualizzata cliccando il riquadro Fatturazione Elettronica. In questa finestra sono riportate, in ordine cronologico, le azioni effettuate e le informazioni restituite da Digital HUB circa lo stato della Fattura Elettronica.Grazie a tali informazioni è quindi possibile in ogni momento ricostruire la vita dell AutoFattura.

Come per gli altri documenti di fatturazione Elettronica:

  • Le informazioni sono riportate in ordine cronologico, le più recenti si trovano in cima alla griglia, le più vecchie in fondo.
  • Effettuando doppio click nelle righe che riportano messaggi provenienti dallo SDI, si apre una finestra nella quale viene mostrato il testo originale del messaggi.
  • Per i documenti inviati, effettuando doppio click nelle righe che riportano Tipo DH Inviato a DH, si apre una finestra, nella quale viene mostrata l’anteprima del documento inviato al Digital HUB.
  • Il foglio di stile utilizzato per questa preview del documento è quello impostato in Visualizzazione di default del xml nei documenti da inviare presente in Parametri Comunicazioni Digitali (Preferenze|Comunicazioni Digitali|Comunicazioni Digitali).

 FRONTEND ESP

Nel Frontend di ESP raggiungibile da Mago, dall’apposito bottone presente affianco alla Date delle Operazioni e da apposito link su IIS della propria installazione, è presente ora un riquadro denominato Fe attiva (AutoFattura), dedicato alle operazioni che intervengono sul momento, sui documenti di tipo AutoFattura.

Frontend ESP

 

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Procedure

Come previsto per le Fatture Elettroniche Attive e per le Integrazioni, anche per le AutoFatture possono essere utilizzate alcune procedure per la gestione massiva dei documenti di AutoFattura.

 

TRASMISSIONE

La procedura Trasmissione Documenti AutoFattura permette di selezionare ed inviare al Sistema di Interscambio, i Tipi Documento AutoFattura.
Impostando i filtri desiderati Numero Documento e Data documento, è possibile popolare la griglia con i documenti che soddisfano i criteri impostati, scegliendoli tra i documenti attivi di tipo AutoFattura.

I controlli effettuati dalla Pre-Validazione non equivalgono al controllo di validazione che viene effettuato in invio o lanciando la Preview del documento. Ne consegue che documenti che non hanno alcun avvertimento a seguito della Pre-Validazione, potrebbero poi essere bloccati in fase di invio per problemi di validazione. Si consiglia comunque di prevalidare sempre i documenti, per ridurre eventuali scarti o validazioni fallite.

La procedura estrae, in base ai filtri impostati, tutti i documenti di AutoFattura, indipendentemente dal relativo Stato.
E’ possibile selezionare singolarmente ogni riga della griglia o selezionare\deselezionare le righe automaticamente mediante il bottone Seleziona/Deseleziona.
Aprendo la tendina associata al bottone Seleziona troviamo le seguenti voci:

  • Seleziona – seleziona automaticamente i documenti mai inviati;
  • Seleziona Anche le Righe con Avvertimenti – seleziona automaticamente i documenti mai inviati e quelli non inviati allo SDI;
  • Deseleziona – deseleziona tutti i documenti.

Mediante doppio click sulla riga di un documento, è possibile aprire il Documento Ricevuto corrispondente all’AutoFattura che è stata generata, ai fini ad esempio di un ultima consultazione o per effettuare un’eventuale modifica.
E possibile anche aprire il documento con l’apposito bottone di griglia Apri e visualizzare gli eventuali Allegati mostrati per numero nella apposita colonna della griglia, mediante il bottone Apri Allegati.

Nella griglia saranno mostrati i dati del documento di AutoFattura, Tipo Documento, Nr.DocData Stato ma anche i dati principali del documento ricevuto, dal quale ha avuto origine l’AutoFattura: Data Doc. RicevutoNr. Doc. Ricevuto e Id SdI Ricevuto.

Una volta effettuate le selezioni desiderate, è possibile procedere all’invio a mediante il bottone Esegui e al termine dell’invio, lo Stato dei documenti visualizzato in griglia viene aggiornato.

 

MANUTENZIONE

Con la procedura massiva di Manutenzione Documenti Autofattura presente nei Servizi | Comunicazioni Digitali | Fatturazione Elettronica è possibile agire sui Tipi Documenti Autofattura per modificarli anche in modo massivo.
Per estrarre i documenti sui quali agire, si possono impostare i criteri di selezione: Data DocumentoNumero documento, lo Stato FE in cui si trova il documento nel momento della manutenzione.
E inoltre possibile selezionare un’AutoFattura, filtrando per l‘Identificativo SdI presente nel documento ricevuto collegato.
L’utente quindi potrà scegliere quale azione apportare al singolo documento selezionato o a tutti; potrà selezionare il nuovo Stato FE da attribuire al documento, inoltre potrà anche decidere se cancellare gli allegati impostando la spunta su Cancella gli allegati della FE
Cliccando su bottone Esegui Immagine (Alt-F9) per ogni documento estratto e selezionato la procedura eseguirà il cambio di stato e se selezionato il Cancella gli allegati della FE, pulirà la tabella degli allegati (anche nel caso di gestione con DMS)

 

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Controlli

Sia in fase di invio dal documento, sia nel caso di invio tramite la procedura massiva di Trasmissione con l’impostazione di prevalidazione, verranno effettuati alcuni controlli che potrebbero rilasciare degli avvertimenti e degli errori.
Di seguito quelli più importanti:

  • Un controllo bloccante sul Regime fiscale assente per il fornitore: indipendentemente dal paese del fornitore, dovrà essere indicato il Regime Fiscale come da codifica presente nell’anagrafIca fornitore scheda Comunicazioni Digitali;

Per i fornitori esteri si consiglia di impostare il Regime Fiscale RF18 – Altro.

  • Un controllo bloccante sulla Natura IVA assente nel codice iva: se i codici iva non prevedono un aliquota, devono essere corredati da una natura che giustifichi l’esenzione, la non imponibilità o il Fuori Campo IVA.
  • Un avvertimento nel caso nel documento ricevuto di origine manchi l’ Identificativo Sdi
  • Un controllo bloccante per i Tipi Documento TD17 TD18 TD19 sul Paese del fornitore per il quale si sta effettuando l’autofattura, pena lo scarto per Errore 00473 – Per il valore indicato nell’elemento 2.1.1.1 non è ammesso il valore IT nell’elemento 1.2.1.1.1 , secondo il quale l’Iso Stato del paese del fornitore deve essere diverso da IT.
  • Un controllo bloccante sul cedente e cessionario per i Tipi Documento TD17 TD19 TD20, pena lo scarto per Errore 00471 – Per il valore indicato nell’elemento 2.1.1.1 , secondo il quale il cedente/prestatore non può essere uguale al cessionario/committente, per questo controllo si verificherà che il fornitore non abbia stesso codice fiscale e/o stessa partita iva dell’azienda
  • Un controllo bloccante per il Tipo Documento TD21, pena lo scarto per Errore 00474 – Per il valore indicato nell’elemento 2.1.1.1 non sono ammesse linee di dettaglio con l’elemento 2.2.1.12 AliquotaIVA contenente valore zero
  • Un controllo bloccante per il Tipo Documento TD21, pena lo scarto per Errore 00472 – Per il valore indicato nell’elemento 2.1.1.1 il cedente/prestatore deve essere uguale al cessionario/committente
  • Un controllo bloccante per i tipi documento TD17, TD19, TD20, TD22, TD23, rilevabile anche in preview perchè presente nello schema xsd delle Fatture Elettroniche, pena lo scarto per Errore 00475 – The element DatiAnagrafici has invalid child element CodiceFiscale. List of possible elements expected: IdFiscaleIVA quando la Partita iva del fornitore è vuota.
  • Un avvertimento nel caso di modifica da parte dell’utente sul documento Autofattura rispetto al documento ricevuto da cui è stato originato, controllo sulle differenze dei due Castelletti IVA

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Esterometro

Fino al 31/12/2021 alternativamente alla trasmissione dei Tipi Documento Autofatture (come per le Integrazioni), il cessionario committente può integrare manualmente la fattura o emettere un’autofattura cartacea ma, in questo caso, dovrà comunicare i dati dell’operazione ricevuta dal fornitore estero, tramite l’Esterometro. Nella Preparazione Comunicazioni Dati Fatture si terrà conto del parametro Comunicazioni Digitali Includi Fatture Inviate, proprio come accade per le fatture attive elettroniche normali. Per identificare quali documenti inviare in caso di richiesta di esclusione, il programma controllerà lo stato di invio del documento Autofattura e se diverso da Bozza Non Inviata il documento ricevuto sarà considerato già autofatturato.

Ai fini della generazione delle Comunicazioni Dati Fatture, si ricorda che è obbligatorio gestire il Tipo documento contabile , occorre verificare che per i nuovi modelli contabili utilizzati per le AutoFatture, sia quelli forniti di default per la gestione delle AutoFatture, sia quelli creati dall’utente appositamente per la nuova gestione, siano presenti e nel caso fossero assenti, occorre inserirli a mano, prima di effettuare l’invio dell’Esterometro.

 

FONTE: Guida alla gestione delle AutoFatture – Microarea Help & Information Center

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Malfunzionamento dei registratori di cassa: La risposta dell’Agenzia delle Entrate

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L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la risposta all’interpello n. 247 del 6 maggio 2022 in tema di malfunzionamento del server RT e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi.

Il punto 5 del provvedimento prevede che in caso di mancato o irregolare funzionamento, per qualsiasi motivo, del Registratore Telematico, l’esercente richiede tempestivamente l’intervento di un tecnico abilitato e, fino a quando non ne sia ripristinato il corretto funzionamento ovvero si doti di altro Registratore Telematico regolarmente in servizio, provvede all’annotazione dei dati dei corrispettivi delle singole operazioni giornaliere su apposito registro da tenere anche in modalità informatica.

Ma non è tutto. Infatti, per evitare sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, il registratore di cassa telematico guasto dovrà essere posto nello stato di “fuori servizio” attraverso le funzioni disponibili nel cassetto fiscale dell’esercente.

In estrema sintesi, quindi, le azioni che l’esercente dovrà intraprendere dovranno essere:
1. la tempestiva richiesta di intervento di un tecnico specializzato;
2. la comunicazione di “fuori servizio”;
3. la corretta tenuta del registro di emergenza.

Il rispetto di tali prescrizioni e la corretta liquidazione dell’imposta portano a evitare le sanzioni previste dagli articoli 6, comma 2-bis; 11, comma 2-quinquies e 12, comma 2, del Dlgs n. 471/1997, definite in Euro 100 per ogni mancata trasmissione.

Per ogni eventuale approfondimento, La invitiamo a leggere il documento ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.

Malfunzionamento dei registratori di cassa:
La risposta dell’Agenzia delle Entrate

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