Fine del supporto di Windows 7: cosa fare
A fine dicembre 2019, Windows 7 restava ancora il secondo più utilizzato al mondo con il 26,6% delle quote di mercato. Pensare che Windows 10 è leader con il 54,6% ma il “sorpasso” su Windows 7 si è registrato solo tra novembre e dicembre 2018 (fonte: NetmarketShare, Netapplications).
Per i professionisti e le aziende che utilizzano molte workstation Windows 7, passare a Windows 10 è di fatto pressoché obbligatorio:
1) Il consiglio è quello di creare un’immagine del sistema con l’intera configurazione di Windows 7, la struttura del disco o dell’unità SSD e i dati memorizzati salvandola quindi su un server NAS o su una cartella condivisa in rete locale.
Per procedere in tal senso si possono usare diverse utility disponibili sul mercato come AOMEI Backupper, EASEUS Todo Backup, Macrium Reflect e MiniTool ShadowMaker. Si creerà così un’unica immagine che permette il ripristino completo dell’intera configurazione del sistema in caso di problemi.
In alternativa c’è anche l’ottima utilità -conosciuta da pochi – Microsoft basata su riga di comando e integrata in Windows: wbAdmin.
2) Utilizzando l’Assistente aggiornamento Windows 10 si possono aggiornare le macchine Windows 10 a costo zero senza neppure la necessità di introdurre manualmente alcun Product Key.
Per procedere in tal senso si può creare un supporto d’installazione USB con il Media Creation Tool (scegliere l’opzione Crea supporti d’installazione) oppure scaricare il file ISO di Windows 10 seguendo le indicazioni riportate nell’articolo Scaricare Windows 7, Windows 8.1 e Windows 10 dai server Microsoft.
Bisognerà però aver cura di generare un supporto d’installazione di Windows 10 contenente un’edizione del sistema operativo identica a quella a cui si riferisce il Product Key di Windows 7 o di Windows 8.1.
In altre parole, il vecchio Product Key di Windows 7 Starter, Home Basic e Home Premium può essere esclusivamente utilizzato per installare e attivare Windows 10; il vecchio Product Key di Windows 7 Professional e Ultimate per Windows 10 Pro. Stessa cosa per le varie edizioni di Windows 8.1.
===> Tutto questo ha però un senso se il Product Key inserito è di tipo Retail (non OEM).
3) I file relativi a Windows 7, dopo l’upgrade a Windows 10 con Assistente aggiornamento Windows 10 o con l’utilità Media Creation Tool vengono conservati nella cartella \Windows.old.
Tale cartella non dovrebbe essere subito rimossa perché, in caso di problemi, rappresenta la chiave per tornare a Windows 7 senza mettere mano ai software di disk imaging citati in precedenza.
Anzi, per chi passa da Windows 7 a Windows 10, suggeriamo di aumentare il numero di giorni durante i quali il sistema operativo conserva il contenuto della cartella \Windows.old.